Scarica Granarolo anche tu! (+contributi degli utenti in continuo aggiornamento)

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Potete supportare la campagna Scarichiamo Granarolo in vari modi:

ovviamente non comprando e invitando a non comprare i prodotti della Granarolo e dei suoi marchi – Yomo, Pettinicchio, Prima Natura Bio, Centrale del Latte di Milano, Ferruccio Podda – magari sostituendoli con quelli del GAS a voi più vicino

– scaricando e stampando volantini ed adesivi, affiggendoli o distribuendoli a mano dove preferite, e in particolare davanti a supermercati, mense ed esercizi che utilizzino i prodotti Granarolo.

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12 dicembre per un Natale senza Granarolo e al fianco dei facchini!

 

Siamo facchin*, lavorator* di altri settori, precar*,disoccupat*, student*, occupanti di casa di Bologna che il 18, il 19, il 20 ottobre si sono mobilitati giungendo fino a Roma a contestare quei palazzi del potere dove in nome dell’austerità vengono prese scelte che si impongono sulle nostre vite.

In quelle giornate la nostra lotta ha incontrato la vostra lotta. E questo incontro si è ripetuto nel tempo, in altre manifestazioni e assemblee. Sabato 23 Ottobre proprio qui a Bologna insieme a parte di voi abbiamo sfilato per le vie della nostra città in un corteo che ha gridato forte il suo No allo sfruttamento che come persone non siamo più disposti a subire sui nostri posti di lavoro, dove ci trattano come bestie da cui ricavare il massimo profitto.

Con noi quel giorno c’erano in prima fila i 51 facchini della Granarolo che da 7 mesi lottano contro la multinazionale del latte, colpevole prima di averli sfruttati attraverso il meccanismo dell’intermediazione cooperativa e poi di averli licenziati non appena i facchini avevano alzato la testa praticando il loro diritto di sciopero. Una lotta quella dei facchini della Granarolo che è ormai comune a molti, perchè con coraggio afferma la dignità degli ultimi e la giustizia sociale.

Durante il corteo abbiamo fatto appello a tutti e tutte a partecipare ad una grande giornata nazionale di boicottaggio contro la Granarolo per il 12 dicembre.

La lotta contro la Granarolo va avanti da mesi tra picchetti, scioperi, cortei, cariche , intimidazioni della questura, e denunce. Ma noi non ci siamo impauriti e stiamo andando avanti con al nostro fianco sempre più compagni e compagne. Per questo facciamo appello a voi occupanti di case, studenti e studentesse, precari, operai, e disoccupati, sappiamo che voi vedete nella nostra lotta anche la vostra lotta per la giustizia sociale e la dignità, e sappiamo che siete pronti ad unirvi anche questa volta a noi.

Vi chiediamo allora di organizzare iniziative di boicottaggio contro la Granarolo in tutta Italia nello stesso giorno: giovedì 12 dicembre. E’ l’occasione per mostrare a tutto il paese che la solidarietà tra sfruttati non è più retorica ma è pratica quotidiana e sincera fatta di lotta e rivolta! Il mese di dicembre sarà il nostro mese di conflitto sociale contro la precarietà e lo sfruttamento, facciamolo sapere anche ai padroni delle cooperative e
al padrone della Granarolo!

Nuova azione a Bologna! [+comunicati]

Facchini e solidali uniti in un nuovo momento di comunicazione e boicottaggio

Facchini e solidali uniti in un nuovo momento di comunicazione e boicottaggio

Lo scorso 29 giugno in svariate città italiane si sono date azioni diffuse di boicottaggio di Granarolo in sostegno attivo alle lotte condotte dai lavoratori delle cooperative della logistica che ad essa fanno capo. Un’occasione per attaccare immagine e profitti di un’azienda che dietro la retorica del cooperativismo, della partecipazione e della responsabilità sociale riserva ai propri addetti condizioni di lavoro e retribuzioni degne dell’Inghilterra vittoriana.

Ora dopo un’estate di tira e molla e blandizie da parte del colosso caseario è più che mai importante essere tutt* in campo per ottenere – oltre che il rispetto degli accordi del tavolo prefettizio strappato dopo tante lotte – il reintegro degli scioperanti e il ripristino di tutti i diritti usurpati da Granarolo, di condizioni di lavoro dignitose e dei salari stornati con cavilli e contratti capestro.

Per questo facchini e solidali si sono nuovamente presentati al Centro Lame di Bologna, dando vita ad un corteo interno all’ipermercato comunicante le ragioni della mobilitazione, sanzionando i prodotti Granarolo ed invitando gli astanti a boicottarli, e rivendicando la continuità del proprio percorso con la grande giornata di ribalta collettiva del 19 Ottobre romano. Tanti i prodotti Granarolo rimasti invenduti su scaffali, frigoriferi e bancali, tanta la solidarietà dei presenti e tanta la determinazione ad assediare l’azienda a tutti i livelli della sua catena distributiva finché giustizia non sarà fatta.

 

Qui di seguito i comunicati dei Si Cobas e del Laboratorio Crash

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COMUNICATO  SI.COBAS SULLA VERTENZA GRANAROLO – COGEFRIN

Gli accordi vanno rispettati tanto più quando vengono siglati nell’ambito di un tavolo istituzionale come quello attuato dalla Prefettura di Bologna. Su tale presupposto il Si.Cobas e i lavoratori da esso rappresentati per quanto concerne la vertenza “Granarolo e Cogefrin” si sono astenuti da azioni di lotta nel periodo di tregua previsto dall’accordo. La stessa serietà non è stata dimostrata dalle aziende coinvolte nell’accordo, in particolare Legacoop che mente sapendo di mentire. Che l’accordo del 3 luglio sia stato disatteso lo sottolinea la stessa prefettura nel documento prodotto il 2 ottobre firmato dalla stessa legacoop ” Il prefetto evidenzia che sul fronte occupazionale gli impegni assunti sono stati disattesi; infatti a fronte dell’impegno ad assumere entro il 30 settembre 13 lavoratori, le unità di personale effettivamente ricollocate sono state solo 2″ .
Ciò avveniva il 2 ottobre e ad oggi 26 ottobre, le unità ricollocate risultano essere 9, mentre in base all’accordo del 3 luglio i lavoratori ricollocati dovevano essere 2 entro il 31/7/2013 da parte di Ctl ; 2 entro il 31/08/2013 da parte di Logima ; 4 da parte di imprese associate a Legacoop più 5 nell’ambito appalto Hera entro uil 30/09/2013 + 10 da parte di Legacoop entro il 31/10/2013. Per i restanti 28
lavoratori  entro il 30/9 si doveva inoltre ragionare del percorso di ricollocazione e ciò non è evidentemente avvenuto.
ll 2 ottobre il Si.Cobas convocato alla prefettura di Bologna prendeva atto di un ulteriore proroga richiesta dalla prefettura per verificare che “entro la seconda metà di ottobre l’avvenutra ricollocazione dei lavoratori che dovevano essere assunti entro la data del 30/09/2013”.( i primi 13)
Non solo Legacoop si trova inadempiente anche a questa ulteriore proroga ma rilascia a mezzo stampa false dichiarazioni sullo stesso accordo, operazione che risulta offensiva per la dignità di 51 lavoratori che ricordiamo sono stati licenziati in seguito ad uno sciopero. Si sottolinea inoltre come le difficoltà per questi lavoratori aumentino a causa di una c.i.g  che sebbene sia stata firmata non è ancora stata percepita in nessuna forma da parte dei facchini che si trovano insieme alle loro famiglie senza i sostentamenti economici a cui avrebbero diritto.
Per tali ragioni il Si.cobas e i lavoratori della logistica ad esso aderenti si sono concentrati ad assediare a Bologna  lo stabilimento Ctl/Granarolo nel giorno dello sciopero nazionale del 18 ottobre. E continueranno  a mobilitarsi con le proprie forze affinchè gli accordi non verranno integralmente rispettati per quei 51 facchini che hanno evidentemente la colpa per il colosso cooperativo emiliano  di essersi mobilitati  pretendendo  il rispetto dei propri diritti e della propria dignità di persone.

 

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Il Laboratorio Crash è ancora una volta  al fianco dei lavoratori della Granarolo e della Cogefrin  in lotta contro le multinazionali  dello sfruttamento . Dopo tre mesi di scioperi, picchetti, assedi e boicottaggi la lotta dei facchini sostenuti da altri lavoratori, studenti, precari e collettivi aveva portato i colossi cooperativi a siglare un accordo al tavolo prefettizio. Accordo che “piegava la cooperazione emiliana “ ad un percorso di ricollocazione dei facchini licenziati (sic!) in seguito  all’esercizio del loro diritto di sciopero”.
I lavoratori consapevoli che l’accordo fosse un riconoscimento parziale dei propri diritti insieme al loro sindacato Si.Cobas avevano cmq accettato di firmarlo  minacciati dalla perdita della Cig e quindi della possibilità di un sostentamento economico.

Passata la tregua estiva la lotta dei facchini della Granarolo è ripresa  di fronte all’arroganza del colosso caseario e della sua rappresentante LegaCoop  cooperative dello sfruttamento che credono di poter fare ciò che vogliono  non rispettando nemmeno gli accordi da loro stessi firmati.
Cooperative che utilizzano  la forza lavoro dei migranti nel disprezzo dei loro diritti, sfruttandoli finché c’è da guadagnarci per poi gettarli in mezzo ad una strada quando non servono più o quando protestano . Cooperative come scafisti senza alcuno scrupolo di fronte alla possibilità di un guadagno.

Nei mesi di lotta di sono stati gli scioperi, i picchetti, gli assedi  difronte ai cancelli della Granarolo a far  aumentare la presenza di solidali e sempre più far crescere una mobilitazione e forme di solidarietà in tutta Ialia ai facchini in lotta, una soggettività indisponibile a subire in silenzio licenziamenti e a pagare ancora di più la crisi e le sue  politiche di austerity.

E’ per questo che rilanciamo  la campagna Boicotta Granarolo  che già nei mesi precedenti aveva  ottenuto con successo molta solidaretà , chiedendo di non comprare più nessuno prodotto a marchio Granarolo e sue controllate. E’ stata una campagna che viralmente si è diffusa in tutta italia, non solo tramite i social network, ma con azioni di boicottaggio da parte di  singoli e realtà solidali, direttamente nei centrii commerciali di mezza italia da milano  a palermo, da modena a napoli, da caserta a pisa, da firenza a torino ecc…

Continueremo nella lotta con le campagne di boicottaggio e con gli assedi al fianco di questa soggettività che  il 19 ottobre insieme alle migliaia di occupanti di case di tutta italia, alle popolazioni resistenti contro la Tav in Val di susa e del Muos a Niscemi, a chi lotta per la propria salute contro la costruzione di discariche ed inceneritori, a tutti quei precari ,disoccupati, migranti schiacciati e uccisi dalla crisi, ha assediato i palazzi del potere  riunendo la forza di  tutte queste lotte nel rifiuto delle criminali e disumane politiche imposte dall’austerity verso le fasce più deboli delle popolazioni.
Dal 19 ottobre un vento nuovo soffia in tutta italia rivendicando case reddito e dignità per tutti e tutte, e soffia con forza anche qua a Bologna dentro i magazzini dello sfruttamento della Granarolo e di tutta la logistica.
Da oggi il Laboratorio Crash! Invita tutti e tutte quelle/i che vogliono sostenere la lotta dei lavoratori Granarolo a continuare la campagna di boicottaggio contro la multinazionale dello sfruttamento.
Oggi qui a Bologna la campagna si materializza nuovamente alla IperCoop Lame e saremo al fianco dei facchini in lotta fino a quando la battaglia per il reddito e la dignità non sarà vinta.

CON I FACCHINI IL 18 OTTOBRE ASSEDIAMO TUTT* LA GRANAROLO

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#18ott #BloccaGranarolo

Controlla in questa pagina, su fb, twitter e infoaut gli orari che i facchini sceglieranno per bloccare i cancelli!

Il 18 Ottobre tutt* insieme assediamo la Granarolo nel giorno dello sciopero nazionale della logistica indetto dal Si.cobas.
La multinazionale dei latticini continua a credere che i dirtti dei lavoratori non debbano essere rispettati, tanto più se sono migranti costretti dal ricatto che le leggi sull’immigrazione impongono loro,
La Granarolo (come tante altre aziende della logistica) ha sfrutatto i suoi facchini nascondendosi dietro la lunga catena dei subappalti cooperativi.
Ma quando quegli “schiavi” hanno alzato la testa e hanno deciso di scioperare appoggiati dal Si.Cobas sono stati licenziati, colpevoli di aver tradito l’immagine aziendale e di aver scelto un sindacato conflittuale , accusati persino di aver rilasciato dichiarazioni pubbliche.
La lotta dei facchini è durata tre mesi con picchetti davanti ai cancelli in cui in tanti hanno portato la propria solidarietà, altri lavoratori, precari e studenti. Non sono servite le forze dell’ordine, né le denunce ad intimorire una lotta che è diventata comune, simbolo di una sollevazione di quelli che si pensava dov’essero rimanere gli ultimi.
La lotta dei lavoratori della Granarolo è la lotta di tutti coloro che credono che la dignità umana non possa essere negata dalle ragioni del profitto.
Dopo tre mesi di una dura lotta è intervenuta anche la Prefettura siglando un’accordo tra le parti che prevedeva la riassunzione di tutti i 51 lavoratori. I facchini sono stati di parola e hanno sospeso la loro battaglia sottoposti al ricatto della perdita della Cig.
Ma Granarolo, Legacoop e tutte le altre aziende coinvolte non hanno fatto lo stesso, sperando che l’unità dei facchini e dei solidali si affievolisse.
Dimostriamo tutt* insieme che quella forza non si è arresa, torniamo a stringerci insieme ai facchini in un assedio ai padroni dello sfruttamento!

Il 18 ottobre porta la tua solidarietà alla lotta dei facchini!

(Lo stabilimento della Ctl/ Granarolo si trova in via Cadriano e si raggiunge anche con l’autobus n.88 che parte da Via dei Mille).

Evento Facebook

 

Bologna: azione di boicottaggio contro Granarolo, sciopero e picchetto

Mancano ormai pochi giorni al nuovo picchetto alla Granarolo di Bologna, una giornata di  lotta anticipata in città dall’azione di boicottaggio contro la Granarolo alla Coop (leggi di seguito il comunicato del Lab.Crash!) e dall’ormai imminente inizio dello sciopero generale della logistica.

A Bologna il 3° sciopero nazionale della logistica targato si.cobas inizia stasera (ore 20) e si protrarrà fino a domani (ore 20) aprendo così alle altre città della logistica in lotta la giornata di sciopero nazionale, come deciso durante l’ultima assemblea dei lavoratori della logistica tenutasi al Laboratorio Crash!

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Le azioni di Boicottaggio!!

Per ora ci sono arrivate notizie di almeno 12 città italiane che hanno risposto all’appello della giornata di mobilitazione contro la Granarolo. Mentre a Bologna si resisteva alla polizia che voleva sgomberare il blocco dei cancelli e il picchetto operaio in tanti si sono mobilitati per dare il proprio contributo. Davvero una bella giornata di lotta al fianco dei facchini.

La prossima volta saremo ancora di più, più organizzati e ancora più determinati ad andare avanti con la lotta! Intanto non fermarti e pubblica video, foto, banner per la campagna di boicottaggio e organizza nella tua città iniziative di sensibilizzazione, e poi inviaci tutto il materiale!

Immagini delle iniziative di boicottaggio che ci sono giunte:

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I facchini resistono alle cariche. Bloccata la Granarolo!

Blocchi davanti ai magazzini Granarolo

Un presidio di oltre 200 persone (di cui oltre 150 facchini delle altre ditte della logistica) ha presidiato dalle 3 di questa notte i cancelli della Granarolo, per continuare la lotta per la riassunzione dei 41 facchini licenziati per aver partecipato alla lotta del settore nei mesi scorsi.

Verso le 9 di questa mattina è sopraggiunta la celere che non ha esitato a caricare (per ben 2 volte!) il presidio, assolutamente pacifico ma certo molto determinato.

I lavoratori sono comunque riusciti ad asserragliarsi nel cancello e tenere fuori la celere. La mattinata di lotta è poi continuata con un’assemblea che ha fatto il punto sulle prossime cadenze di lotta: un nuovo sciopero della logistica il 5 luglio e una giornata nazionale di boicottaggio della Granarolo, sabato 29 giugno.

Da Infoaut.org

 

Sabato 29 giugno grande giornata di boicottaggio contro la Granarolo

Il movimento operaio dei facchini in lotta lancia per sabato 29 giugno la prima giornata di boicottaggio nazionale contro la Granarolo. L’appello è rivolto a tutti i centri sociali, i collettivi, le realtà di lotta e i solidali che non vogliono stare più solo a guardare la straordinaria mobilitazione operaia, e vogliono dare un contributo concreto allo sviluppo della lotta, sostenendola con forza anche nei propri territori. La Granarolo ha sferrato l’attacco contro i facchini mobilitando tutte le istituzioni contro lo sciopero e le pratiche di lotta e dignità costruite giorno dopo giorno, notte dopo notte ai picchetti e ai blocchi ai cancelli dell’azienda: divieto assoluto di sciopero e definizione di ricotte, latte e stracchini come beni di prima necessità, ben più importanti della vita di un facchino. E’ questa la provocazione con cui le istituzioni, sollecitate dalla Granarolo, vogliono attaccare la lotta degli operai, tutti licenziati per aver osato alzare la testa per rivendicare i propri diritti.

Ma ai cancelli delle cooperative che lavorano per la Granarolo la lotta è andata avanti e non ha retroceduto di un passo. Anzi si è fatta ancora più dura e determinata, rifiutando la mediazione al ribasso proposta dalla prefettura di Bologna con la complicità dei sindacati confederali.

Rinnoviamo l’appello a tutti e a tutte per realizzare insieme una grande giornata di boicottaggio sabato 29 giugno contro la Granarolo, scaricando il volantino dal blog e organizzando azioni, flash mob, presidi, volantinaggi e iniziative di sensibilizzazione per non comprare più il latte e i prodotti della Mucca che sbrana i diritti degli operai. Ipermercati, supermarket di zona, mercati di quartieri e piazze… portiamo ovunque la lotta degli operai della logistica invitando con iniziative determinate a a boicottare tutti prodotti Granarolo!

Inviaci le foto o i video delle iniziative di boicottaggio c’è bisogno di mostrare quanti siamo al fianco dei facchini per far tremare i padroni ancora di più!