Si è svolta ieri a Bologna l’assemblea nazionale lanciata dal sindacato SiCobas per fare il punto sullo stato attuale del movimento della logistica, e per rilanciare la lotta su alcune aziende che stanno diventando il simbolo della battaglia contro lo sfruttamento delle cooperative. Con più di duecento partecipanti e decine di interventi da molte città di Italia (Bologna, Roma, Milano, Torino, Padova, Piacenza, Verona, Genova, …) l’assemblea di ieri è stata anche il momento per condividere una riflessione sull’ultimo segmento di lotta e per fare delle valutazioni sul corteo del primo giugno scorso. Un punto su cui si sono soffermati molti interventi è stata la considerazione della tendenza che insiste sulla composizione sociale della lotta che si sviluppa ai cancelli dei magazzini della logistica che eccede la presenza operaia stessa, aggregando altre soggettività sociali, richiamate dalla capacità di questa lotta specifica di porsi anche sul piano di un complessivo rifiuto delle politiche d’austerità. Un altro punto importante sono stati i richiami all’unità dei lavoratori poiché le vittorie temporanee in alcune filiere non stanno ad indicare una risoluzione definitiva della condizione di sfruttamento. La controparte dopo questi anni di lotte si sta riorganizzando sia sul piano aziendale sia sul piano della repressione istituzionale. Dal sindacato SiCobas per contrastare il processo di accordo sul nuovo Contratto Nazionale del Lavoro che i confederali stanno portando avanti è stata lanciata una nuova giornata di sciopero nazionale della logistica per i primi giorni del prossimo mese. Sarà anche l’occasione per verificare e dare nuovo sviluppo agli importanti, ma ancora complissivamente insufficienti, passi in avanti compiuti in questi intesi mesi di scioperi generali, picchetti e iniziative di lotta. Un esempio degli attacchi padronali e istituzionali sono quelli avvenuti nei confronti dei facchini di Bologna di Centrale Adriatica e della Granarolo. Da un lato licenziamenti ingiustificati e dall’altro sentenze della commissione di Garanzia sul diritto di sciopero. Per questo la battaglia della Granarolo è stata letta come centrale e decisiva e un suo rilancio è stato auspicato da tutti gli interventi. Alla Granarolo infatti, quello che è sotto attacco è l’interezza della forma di lotta costruita dal movimento operaio dei facchini. Scioperi e picchetti sono messi sotto accusa. La lotta contro la Granarolo è stata considerata ormai come un nuovo simbolo della conflittualità nel settore della logistica. E il rilancio della campagna di boicottaggio puntando ad una data di mobilitazione nazionale contro l’azienda è stata ritenuta da tutti importante e da mettere in cantiere per i prossimi giorni.